"Il Guerriero di Grotti" esposizione reperti
IL GUERRIERO DI GROTTI 
Esposizione del corredo funerario rinvenuto in una tomba a fossa in località Grotti, nel comune limitrofo di Monteroni d'Arbia (SI), e databile alla seconda metà del VII secolo a.C.
La mostra rimarrà visitabile fino al 31 dicembre 2021 all'interno del museo di Murlo.
Enti Promotori
Comune di Murlo
Comune di Monteroni d’Arbia
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
Fondazione Musei Senesi
Associazione Culturale di Murlo
A cura di Jacopo Tabolli / Folco Biagi
Concept dell’esposizione
L’esposizione mira a illustrare, attraverso il più recente e significativo rinvenimento dall’agro, le forme di organizzazione e soprattutto di controllo del territorio tra Merse e Arbia, attraverso i rapporti che legano i siti al centro propulsore di Poggio Civitate e il ruolo svolto dall’esercizio delle prerogative guerriere dei ceti dominanti, riflesse nell’autorappresentazione funeraria. La mostra costituisce inoltre l’occasione per una sintetica messa a punto delle conoscenze sul distretto, soprattutto relative alle fasi più antiche.
Nel 2014 nel comune di Monteroni d’Arbia (SI), in località Grotti, nei pressi di Ville di Corsano, è stata rinvenuta fortuitamente una ricca sepoltura a fossa riferibile ad un individuo di rango databile alla seconda metà del VII secolo a.C., posta sulle pendici sud-occidentali di un modesto crinale situato tra le valli dell’Arbia e del Merse.
L’area di Grotti, già censita dalla Carta Archeologica redatta da Ranuccio Bianchi Bandinelli nel 1927, ha restituito tracce di una ricca necropoli con tombe a camera di epoca ellenistica (IV-II sec. a.C.), localizzata più a valle della deposizione orientalizzante.
La tomba, parzialmente distrutta a causa del dilavamento della collina, ha sorprendentemente restituito una panoplia di tipo oplitico quasi integralmente conservata, comprendente l’elmo, uno schiniere e tre sauroteres pertinenti ad altrettante lance andate perdute; un piccolo frammento in ferro potrebbe inoltre essere pertinente ad una corta spada del tipo “a stami” di produzione centro-italica. Del corredo vascolare si conservano alcuni aryballoi, una brocca utilizzata probabilmente nel rituale funerario ed una rara coppa emisferica in impasto, che richiama modelli più preziosi metallici legati all’uso orientale del banchetto.
Con la sua localizzazione eccentrica rispetto al nucleo più recente, la sepoltura di Grotti dischiude la possibilità che nell’area circostante sia presente un più ampio sepolcreto di epoca orientalizzante, riferibile ad un insediamento non ancora conosciuto, ma che per la posizione doveva plausibilmente assolvere al controllo delle sottostanti valli del Merse e dell’Arbia.
L’armato sepolto a Grotti doveva essere, dunque, un membro dell’aristocrazia militare residente nell’insediamento, rientrante nell’influenza, se non emanazione stessa, del sito principale di Poggio Civitate. Gli stretti legami tra i due centri sono, del resto, ben leggibili nelle analogie stringenti tra la sepoltura in esame e alcuni corredi di guerrieri rinvenuti a Poggio Aguzzo.